È una prospettiva di lavoro certamente molto recente che, però, ha immediatamente ottenuto un grandissimo successo. Nato negli Stati Uniti, il dropshipping è diventato immediatamente una fonte di lavoro per tantissime persone, che hanno potuto così lanciarsi nel mondo dell’economia, del marketing e delle vendite bypassando – magari – anche tutta la fase di formazione professionale che si ottiene nelle università o nei corsi del settore. Ovviamente, come per tutto ciò che può essere realizzato in questi termini, anche il dropshipping presenta vantaggi e svantaggi da tenere bene a mente: ma che cos’è nel dettaglio, come iniziare a farlo e quali sono i pro e i contro del dropshipping?

Che cos’è il dropshipping e come funziona

Il dropshipping è un metodo di guadagno sul web che consiste nel fare mercato con risorse finanziarie non necessariamente elevate e che, soprattutto, non determina la gestione di un magazzino. A differenza di tutti gli altri e-commerce, che hanno bisogno di un effettivo possesso delle risorse che dovranno essere vendute – sia dal vivo che online – il dropshopping permette di creare delle vetrine a cui non corrisponde immediatamente una gestione in termini di magazzino, bensì di fornitura: ogni proprietario di sito, in altre parole, ha contatti con alcuni fornitori i quali si preoccuperanno di inviare il pacco inviato a destinazione nei tempi stabiliti dalla consegna, servendosi dei canali tradizionali di gestione e comunicazione postale. 

Il funzionamento del dropshipping è allora strutturalmente semplice: ogni sito presenta una vetrina di prodotti che vogliono essere venduti e per i quali si realizzano delle schede, quanto più possibile accurate, che contengano tutte le informazioni utili di cui un visitatore può beneficiare. Nel sito stesso, che sarà possibile personalizzare attraverso apposite piattaforme, si inseriranno anche i dati del carrello, per raccogliere indirizzo e dati del destinatario di un pacco: intanto, con l’accordo con un fornitore, si penserà alla spedizione del prodotto. 

Come iniziare a fare dropshipping: i migliori consigli da seguire

Lanciarsi nel dropshipping potrebbe non essere esattamente semplice, nonostante la garanzia di un lavoro che potrà essere realizzato in qualsiasi momento e servendosi dei (pochi) strumenti richiesti. Come fare, dunque? Per prima cosa sarà necessario acquistare uno spazio sul web, un dominio su cui costruire il sito: il consiglio è sempre quello di scegliere una realtà che funzioni dal punto di vista SEO e di reperibilità della SERP, con un nome breve e d’impatto. La strutturazione del sito avviene per mezzo di una serie di passaggi: dalla piattaforma da scegliere alla creazione di pagine per i prodotti, passando per i plugin e le applicazioni da utilizzare per rendere il proprio sito rispondente a tutte le possibili richieste del pubblico. 

Tra queste, recensioni, schede prodotto, gestione del carrello, metodi di pagamento disponibili e tanto altro ancora; ovviamente, l’aspetto più importante del dropshipping è l’accordo in sede di fornitura, che dovrà essere realizzato selezionando degli enti che permettano di spedire il ventaglio dei prodotti venduti in tempi brevi, in condizioni sicure e con garanzia di spedizione, tracking e gestione ottimale del pacco ordinato. Non resterà che terminare, infine, con tutto ciò che ruota intorno al mondo del dropshipping: pubblicizzazione sui social o sul mondo del web, seguendo tutti i possibili metodi utili tra i quali spiccano creazione di articoli a tema, ads pubblicitarie da realizzare sui social e tanto altro ancora. 

Vantaggi e svantaggi del dropshipping

Per quanto si tratti di un lavoro che, soprattutto nelle sue componenti iniziali, può essere avviato a costo zero, il dropshipping non presenta soltanto vantaggi come si potrebbe credere, ma di sicuro i suoi punti positivi sono numerosi. Tra questi, la possibilità di strutturare il sito come si vuole; la capacità di vendere oggetti che rispondono alle proprie passioni; la personalizzazione dello spazio web seguendo le proprie inclinazioni; la capacità di avviare il lavoro a corso 0 e senza troppe conoscenze pregresse (ma studiare è sempre un valore aggiunto) e la possibilità di creare una rete di fornitura affidabile.

Purtroppo, non mancano gli svantaggi, tra cui: concorrenza elevata; capacità di incorrere in truffe con siti senza partita Iva o fornitori non esattamente trasparenti; tassazione imposta dal paese di riferimento; costi di gestione di dominio e sito sul lungo periodo. Insomma, è necessario tentare di effettuare tutti i possibili ragionamenti del caso per comprendere se questa possibile strada conviene in tutto e per tutto.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *